In una campagna elettorale si dovrebbero confrontare le proposte dei vari schieramenti politici sugli argomenti cruciali per il paese. I temi, sotto il profilo economico, sono chiaramente individuati.
- 1) Debito pubblico. Con tassi di interesse vicini allo zero, oltre l’8% della spesa pubblica fi nisce a pagare interessi; risorse sottratte agli investimenti e al welfare: serve un programma per ridurre il debito.
- 2) Gap tra l’Italia e la Ue. È almeno dal 1999 che l’Italia realizza costantemente risultati peggiori della media dei paesi europei, abbiamo accumulato il 18% di Pil in meno della media Ue: bisogna individuare le cause (che sono di lungo periodo) e proporre delle soluzioni.
- 3) Authority. Senza Authority indipendenti ed efficienti a tutela di imprese, consumatori e risparmiatori non esiste un contesto favorevole all’attività economica: occorrono proposte per far recuperare efficienza e autorevolezza alle nostre screditatissime Authority; Antitrust, Consob e Banca d’Italia.
- 4 ) Made in Italy. È la nostra risorsa più importante, oggi praticamente lasciata a se stessa: occorre una strategia per la sua valorizzazione e la sua tutela.
- 5) Regole europee. Abbiamo (saggiamente) delegato buona parte della nostra sovranità alle istituzioni europee; in quella sede (e non più a livello nazionale) si prendono le decisioni fondamentali.
Tuttavia, i cittadini italiani ed europei manifestano, per motivazioni diverse, una crescente insofferenza verso l’Europa e questo perché l’architettura istituzionale (Parlamento, Commissione, Consiglio dei capi di governo) e le regole poste a base dell’introduzione dell’euro (parametri e fiscal compact) si dimostrano oggi gravemente inadeguate: ci vogliono proposte per riformare la struttura della Ue e conciliare gli interessi nazionali con i sovra ordinati interessi collettivi. Solo presentando proposte concrete su questi temi si può preparare la soluzione del problema principale: la disoccupazione. Il dibattito su questi punti è totalmente assente.