Ci sono due errori concettuali, ugualmente rilevanti, sul tema della spesa e del debito pubblico. Il primo errore è contenuto nei Trattati laddove, stabilendo i cd parametri sul debito e sul deficit in rapporto con il pil si è scelto di trattare esattamente nella stessa maniera le uscite per «spesa corrente»
E qui arriviamo al secondo errore: pensare che la spesa in investimenti sia di per sé motore di sviluppo, e quindi sia corretto indebitare lo Stato. Storicamente in Italia è sempre stato il contrario: un po’ per la furbizia italiana di spacciare per investimenti mance e regali se non sprechi (esempi bipartisan: il ponte sullo stretto e i 500 euro di bonus cultura); ma anche perché non tutti gli investimenti pubblici hanno necessariamente un ritorno economico positivo, può essere accettabile anche un ritorno puramente sociale.